giovedì 12 settembre 2013

Nuovo stadio nazionale?

BRUXELLES (BELGIO) – Un pazzo mercoledì, ieri, il susseguirsi di comunicazioni e dichiarazioni a proposito della dichiarazione interiezione firmata per l’ipotesi di un nuovo stadio nazionale e della conseguente candidatura del Belgio come co-organizzatore dell’Euro 2020,

Procediamo per ordine, martedì sera, Alain Courtois (consigliere MR nonché assessore allo sport per la città di Bruxelles) accendeva la miccia dichiarando: “Serve uno stadio nazionale. L’attuale stadio Re Baldovino non risponde alle normative per l’organizzazione di competizioni internazionali, e deroga finisce nel 2017”. In parole povere, a meno di giocare con solo 20.000 spettatori, il Belgio, attuale 5a nazione mondiale di calcio per l’esplosione di una generazione d’oro, dovrà chiedere esilio a Francia, Germania o Olanda per le gare “casalinghe”dei Divaoli Rossi.

Bomba lanciata, e prontissima reazione. Nella mattinata di ieri, il ministro presidente Kris Peeters del governo fiammingo, a indicato aver firmato con Elio Di Rupo (primo ministro) e Rudi Vervoort (ministro presidente del di Bruxelles), una dichiarazione d’intenzione per la costruzione di uno stadio nazionale nella zona del parcheggio C del sito del’Heysel, e che l’infrastruttura non prevede investimenti pubblici.

Palla al centro e parla Steven Martens, segretario generale dell’URBSFA, la Federcalcio belga. “Grazie a questa lettera d’intenzione firmata dai governi fiamminghi, federali e Bruxelles, possiamo annunciare che domani (oggi – ndr) il Belgio si candiderà ufficialmente presso l’UEFA per accogliere delle gare di EURO 2020, che per la prima volta si svolgerà in diversi paesi del Vecchio Continente”.

Penserete, tutti felici... e invece no, immediata la reazione del Vlaams Belang, il partito nazionalista fiammingo ha promesso una resistenza giuridica perché non vuole di questo stadio e dei conseguenti fastidi per i cittadini del comune di Grimbergen dove sconfina il prescelto parcheggio C dell’Heysel.
Gli altri aspetti negativi sono sollevati dallo stesso Sterven Martens, che comunica che la Ferdercalcio belga non ha l’intenzione di investire in questo stadio dove si giocherebbero solo 5/6 gare l’anno tra nazionale e finale di Coppa nazionale. Insomma tutti percepiscono che servono fondi privati e magari un’infrastruttura modulabile che permetterà di variarne le manifestazioni e gli introiti.

La morale della storia è che il Belgio si candiderà e un nuovo stadio si costruirà, tanto c’è tempo fino al 20 aprile 2014 per presentare il progetto finale, con o senza pista di atletica, con o senza tribune amovibili e sopratutto per trovare fondi privati e magari convincere l’Anderlecht a puntare su questa struttura piuttosto che modificare l’attuale stadio.

Nicolò Licata

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